Debito

mercoledì 30 ottobre 2013

CRISI ITALIANA: POTREMMO USCIRE DALL’EURO SE SOLO SAPESSIMO COME FARE E SE LA GENTE DESSE RETTA AL GOVERNO

Con l’arrivo del deficit del nostro paese al 133% del PIL ( il secondo della UE) si apre ufficialmente la caccia alla liquidità, ma con accenti depressionari che tradiscono la mancanza di idee e di coraggio che caratterizza la nostra dirigenza politica.
Chi mostra i segni di aver chiari i propri obiettivi sono alcuni ambienti finanziari italiani che sembrano mirare a drammatizzare la situazione per giungere a una moratoria se non ad una sorta di fallimento generale incontrollato – niente più debiti- da cui si uscirebbe solo abbandonando l’Euro.

L’uscita dalla moneta unica è fattibile in un paese unito e ordinato nelle istituzioni e obbediente nella popolazione, come ad esempio la Francia o anche la Spagna, ma che in uno stato sbrindellato come il nostro o la Grecia, avrebbe effetti socio politici devastanti.

La Grecia rischia un colpo di stato. Ex militari contro il governo in carica


I sindacati dei militari hanno invitato presidente e governo a dimettersi esortando la creazione di un governo di unità nazionale per garantire al popolo ciò che gli spetterebbe per Costituzione. Dopo il dossier aperto sui neonazisti di Alba Dorata, crescono timori per golpe

Stato d’allerta in Grecia, dove si moltiplicano i segnali per un possibile colpo di stato, in seguito alla gravissima crisi economica che sta dilaniando il paese da ormai sei anni, causando un’impennata della povertà e tassi di disoccupazione al 27,9% (64,9% tra i giovani).
L’ultimo episodio inquietante riguarda la pubblicazione sul web di un comunicato da parte della “Confraternita degli ufficiali e dei soldati riservisti delle Forze Speciali“, il Keed, un sindacato di ex militari, che ha invitato sia il governo guidato da Antonis Samaras che il presidente Karolos Papoulias a dimettersi per dare vita a un esecutivo di unità nazionale. Il Keed ha auspicato anche la collaborazione tra l’esercito e il popolo per assicurare a quest’ultimo ciò che gli spetterebbe secondo la Costituzione, ossia lavoro, salute, istruzione, giustizia e sicurezza.
Il documento è ora all’attenzione della Corte Suprema (Areios Pagos), riunitasi alla presenza anche del Procuratore Efterpi Gkoutzamani, nella stessa sede dove da giorni sono in corso gli interrogatori di diversi esponenti di Alba Dorata, il partito neo-nazista entrato in Parlamento alle elezioni politiche del 2012.

Il dentifricio sullo specchio




Ogni tanto si trovano delle belle testimonianze su “TED – Ideas worth spreading” (idee che vale la pena di diffondere). Per quegli amici che ci conoscono in carne ed ossa (definizione correttissima, in questo caso!) e non solo virtualmente, sarà evidente che ci siamo riconosciuti al 100% in questa esperienza (ischemia, emiparesi, e tutto quello che ne consegue). Ma non è questo il motivo per cui questa testimonianza mi è piaciuta. Mi ha colpito l’aspetto dello specchio, quando il padre racconta che, ad un certo punto, si sono resi conto che dovevano piantarla di vedere il bimbo solo per il suo problema, perchè altrimenti lui avrebbe cominciato ad indentificarsi con quello, e quello e basta.
Noi che abbiamo avuto la fortuna di essere stati formati, per una parte del nostro cammino di crescita interiore, dal donpa, ricordiamo tutti questa immagine che ci fece una volta. Disse: “Cosa direste di un tizio che, lavandosi i denti, la mattina, e guardandosi allo specchio, dopo aver visto una macchia di dentifricio sulla bocca, cercasse di cancellarla passando l’asciugamano sullo specchio?
Ovviamente penseremmo che si tratta di uno stupido. “E cosa dite dei genitori che cercano di correggere i difetti nei propri figli, senza rendersi conto che in realtà i figli non fanno altro che riflettere noi stessi, e che quindi dobbiamo agire su noi stessi, se vogliamo essere efficaci nel cambiamento, anche nei loro figli?”
Buna visione.

Halloween

LE NOTTI DI SAMHAINUn Viaggio nelle Tradizioni Popolari  alla ricerca di antichi Culti Pagani

di Andrea Romanazzi
Halloween 300x199 HalloweenAncora una volta, come ogni anno, ci stiamo apprestando ad esser bombardati da pubblicità, magazine, network che parlano di Halloween, il “carnevale” novembrino vera e propria festa del consumistico mondo occidentale. Per molti la festa è estranea alla nostra cultura italiana, un chiaro esempio dell’effetto della globalizzazione e dell’assorbimento di usi e costumi del mondo anglosassone. In realtà, celate da maschere e vetrine scintillanti ecco trasparire antichi ricordi di tradizionimai del tutto scomparse e ancora insite nel folklore popolare.
Sarà così seguendo gli indizi nascosti nelle pieghe del tempo che arriveremo ad un culto molto antico, il culto della Dea Madre, regina di questa mistica notte ove ancora oggi il velo della reminescenza è così leggero da permetterci di guardar attraverso.
Secondo il Dizionario McBeain di Lingua Gaelica Samhain  (pronunciato “sow-in”), forse la più importante tra le festività celtiche, deriverebbe da “samhuinn” e significherebbe “summer’s End”, la fine dell’estate e l’inizio della stagione invernale. In realtà i festeggiamenti non duravano una sola giornata ma iniziavano una settimana prima e si concludevano una settimana dopo, così è molto più probabile che il giorno più importante dei festeggiamenti non fosse il primo del mese di Novembre, bensì l’11, data coincidente con quella che oggi viene definita estate di San Martino. Successivamente, nei paesi di origine anglosassone, Samhain fu trasformata in All Hallow’Eve, ove “Eve” sta per “vigilia” o ancora Halloween.
Questa data coincideva con l’inizio dell’anno celtico, il momento in cui la natura, inizia il suo riposo e il primitivo, spaurito dalla morte della propria “mater” già preparava la sua rinascita. Da qui il collegamento di Samhain alla festa dei morti, in realtà essa non è una festività legata ai defunti ma esattamente il contrario, è legata alla vita, alla grande dea che muore per poter rinascere.
Ai primordi infatti la divinità è la sovrana dei boschi e della natura selvaggia, essa da sostentamento agliuomini ma ne può causare anche la morte, successivamente però il passaggio dal nomadismo all’agricoltura impone al selvaggio un più attento esame delle stagioni e dei cicli naturali, egli si accorge che la terra non è sempre fertile, la dea, resasi immanente nei campi, nelle piante di grano e di orzo muore per poter rinascere nuovamente e così assicurare, con i suoi eterni cicli, la novella vita. Il concetto di morte e resurrezione ha così da sempre permeato le credenze e i miti degli uomini, nel mondo greco essa è ben descritta dalla storiadi Demetra e Persefone,
La leggenda narra che un giorno la bella Presefone, figlia di Demetra, mentre raccoglieva dei fiori con delle amiche, si allontanò nel bosco e così Ade, la divinità dell’oltretomba, da tempo perdutamente innamorato della fanciulla, decise di rapirla con il beneplacito di Zeus.  La Dea Madre accortasi della scomparsa della figlia iniziò a cercarla ma, vedendo vani i suoi tentativi, decise che fin quando non gli sarebbe stata restituita la figlia la terra non avrebbe prodotto più i suoi frutti. Zeus ordinò così ad Ade di lasciar libera la fanciulla ma il dio, con un sotterfugio, costrinse la stessa a ritornare ogni sei mesi nel suo regno. Demetra allora infuriata decise che nel periodo che Persefone fosse stata nel regno dei morti, sul mondo sarebbe calato l’inverno e la terra non avrebbe prodotto i suoi frutti, una metaforica morte in attesa del risveglio. E’ in questa ottica che la festa di Halloween assume un nuovo significato, il sacro giorno viene pian piano dimenticato e inizia ad assumere un nuovo significato, esso diventa il giorno in cui il velo che separa il mondo dei vivi da quello del soprannaturale si fa molto sottile, tanto da poter facilmente trapassarlo e così che le anime dei morti più facilmente riescon a raggiungere e far visita ai loro cari ancora in vita. Da questa credenza nasce l’usanza di lasciare frutti o latte sugli usci delle porte, in modo che gli spiriti, durante le loro visite potessero ristorarsi o ancora accendere torce e fiaccole segnalare il cammino e agevolare loro il ritorno.
Con l’avvento del Cristianesimo, la Chiesa cercò di appropriarsi della festività troppo radicata nella cultura popolare per esser cancellata e così il 1° Novembre diventava la festa di Ognissanti, le figure fatate e gli spiriti della tradizione celtica, a loro volta immagine di un oltremodo di morte e rigenerazione, furono demonizzati, le stesse donne il cui ruolo nei rituali di fertilità era fondamentale furono trasformate in streghee i falò di “gioia” tradotti in roghi. Anche le lanterne e le luci giuda subirono una ugual sorte, quelle che all’inizio avevano proprio il compito di indicare ai propri defunti la “via di casa” divennero “lanterne scaccia streghe” con un uso completamente differente.

LA ZUCCA COME SIMBOLO DELLA DEA MADRE

 La tradizione vuole che solo verso il 1700 iniziò a sorgere l’usanza di intagliare strani e spaventosi volti nelle rape e di inserire nel loro interno delle candele illuminate proprio per far allontanare gli spiriti maligni, nel 1845 però, una spaventosa carestia in Irlanda obbligò moltissime persone a immigrare in America portando con loro anche queste tradizioni. La difficoltà di reperire rape nel nuovo continente fece si che il tubero fosse sostituito dalle molto più diffuse zucche gialle che ancor oggi sono uno dei simboli più ricorrenti di Samhain. Se così ci racconta la storia non possiamo far a meno di soffermarci sulla scelta del frutto-simbolo della festa, trovando molte altre antiche tradizioni che riportano alla zucca. Essa è infatti da sempre legata a rituali di morte e rigenerazione che contraddistinguono il culto della dea, infatti il fiore, chiamato giglio, era legato di solito ai morti, il suo colore giallo pallido ricordava appunto il colore delle ossa dei defunti, mentre il frutto, appunto la zucca, era associato alla procreazione e alla fertilità.
Se così immaginiamo che la lanterna di Hallowenn abbia origini moderne basta sfogliare il Corpus Hippocraticum del 400-300 a.C. per leggere che
“…se la donna ha la stanguria tagliare la testa e il fondo di una zucca, metterci sotto del carbone, gettare sulfuoco della mierra triturata, la donna si sieda sulla zucca e faccia entrare quanto più possibile i suoi organi genitali, affinché le parti genitali ricevano più vapore possibile…”
Ai nostri occhi la descrizione sempre perfettamente coincidere con la lanterna cacciastreghe simbolo della festività. La zucca è così lo strumento per assicurare la procreazione, essa è il priapos primordiale, l’elemento ingravidatore che nasce dalla stessa terra e assicura, nel periodo più oscuro e buio la vita. Del resto la zucca era anche associata al dio Priapo, divinità di origine greca  poi successivamente “adottata” dai romani. Il dio,  spesso rappresentato con un volto umano e le orecchie di una capra, tiene in mano un bastone usato per spaventare gli uccelli, la falce per potare gli alberi e sulla testa foglie d’alloro. Sua caratteristica più evidente è l’enorme fallo o addirittura il doppio fallo, simbolo proprio della sua natura feconda, aspetto per il quale era anche rappresentato da un pilastrino verticale con sopra scolpita la sua testa e il suo fallo eretto, simbolo appunto della fecondazione.
Ebbene il dio era anche strettamente collegato alla zucca come possiamo leggere dai Carme Priapei
 “…io sono invocato come custode ligneio delle zucche…”
E ancora il ricordo della zucca come frutto legato ai rituali di fertilità lo ritroviamo in molti autori latini che la associano al parto e alla gravidanza
 « …intortus cucumis praegnansque cucurbita serpit… »
o ancora Properzio scrive
« …caerules cucumis tumidoque cucurbita ventre… »
Così la zucca è simbolo fallico ma al tempo stesso essa stessa “madre”, portando nel suo ventre fruttifero i semi, come la donna e la dea essa assicura la vita per la sua specie e il sostentamento per gli uomini.

 LA MAGICA NOTTE E LE SUE TRADIZIONI: alla ricerca delle tracce della Dea

Nascoste nelle pieghe del tempo moltissime sono le tradizioni e i rituali che si espletavano in questo giorno, alcuni successivamente fortemente travisati nel corso dei secoli, silenti testimoni di un passato mai del tuttoscomparso. E’ così che esaminando le usanze e le tradizioni pugliesi troviamo ancora il ricordo della mater che lungi dall’esser scomparsa, si nasconde nel folklore popolare. Così l’idea del “ritorno dei morti”, concetto che deriva proprio da quella visione di morte e resurrezione che caratterizza il culto, la ritroviamo in moltissime tradizioni, così nei paesi costieri è vietato mangiare carne e pesce e andare in mare a pescare perché “si pescano le ossa dei morti” e  nelle case, si usa imbandire la tavola tenendo un posto vuoto per i defunti e accendendo ceri e luci che servono proprio ad indicare la strada al morto.
In molti paesi pugliesi, poi, vi è una strana usanza, in questa notte i bambini usano appendere delle calze, le cavezette di murte,  fuori dalle proprie case per ritrovarle il giorno dopo ricolme di doni, una tradizione simile a quella dell’Epifania. La tradizione vuole che i morti al loro passaggio lasceranno i loro doni, dolci e frutta di stagione, ma anche carbone, le ossa dei morti,  per i più cattivi. La calza così ha una importante funzione, essa è la cornucopia della dea, il corno della Capra Amaltea, la mistica nutrice,  dispensatrice di doni che assicura fertilità alla terra. In questo periodo di morte della natura e di stenti la calza è il sinonimo della speranza, il “morto” che porta la vita e dunque la resurrezione. Nella calza dell’abbondanza non mancava poi un altro richiamo alla dea, il cosiddetto “grano dei morti”, grano cotto che ci riporta alla mater come signora della semina. Non Mancano proverbi e detti che appunto ricordano il legame stagionale con la festa e infatti si dice che Prime de l’aneme i murte ce semene pe lla vasenze e ppe ll-alture (prirna dei giorni dei morti si semina sia nel piano che sulle alture o in montagna). Il grano e i cereali in genere sono simbolo del continuo ciclo di morte e rinascita, esso infatti viene mietuto proprio per poter ricrescere e non dobbiamo dimenticare che etimologicamente la dea Cerere sembrerebbe provenire proprio da “Madre del grano” identificata spesso con l’ultimo covone della raccolta e destinato a rituali di fertilità, infatti era riservato alle vacche gravide proprio per assicurare loro fertilità o alle stesse donne che si dovevano garantire un parto felice.
Signora delle stagioni, tu che moltiplichi i frutti e le spighe
provvedi che questo grano sia ben mietuto e che renda molti chicchi.
Lavoratori i mannelli stringete,
il taglio del covone esponete al soffio di Zefiro o a tramontana
affinché si impinguino i chicchi.
Teocrito, Idilli, X (I mietitori – Il canto del lavoro)
Il primitivo sa che è il sole che, come principio maschile dell’apeiron primordiale che con la dea forma, rende gravida la terra e così l’usanza di accender in questa notte i fuochi di gioia, falò che se da una parte han appunto il compito di guidare i defunti, metaforicamente si riferiscono al “resuscitare” la natura e i suoi frutti, il fuoco ha così lo scopo, basato sul concetto di magia imitativa o “simpatica” di rappresentazione in terra il ciclo solare, anche se il calore solare si è ridotto esso tornar ben presto a risplender sulla terra come appunto i fuochi di gioia che con il loro  crepitare  riscaldano gli animi.
Ed è sempre in questa ottica di rinnovamento e fecondità che in questi giorni venivano fatte conoscere in casa le novelle fidanzate, sia per presentarle anche ai cari defunti che in questo periodo ritornavano a vivere, sia per i motivi descritti precedentemente che legano indissolubilmente Samhain e queste feste di prosperità.
Moltissime sono ancora le tradizioni che potremmo elencare, tante le credenze e le superstizioni, di fondo però una idea comune, nelle fiammelle delle candele e delle lanterne di zucca, il sorriso di una dea che da sempre, anche se nascosta, segue gli uomini nel loro cammino.

giovedì 10 ottobre 2013

Marte e le sue immense foreste


Forse non tutti sanno dell’esistenza di alcune sconvolgenti fotografie trasmesse a terra dalla MOC (Mars Orbiter Camera(MOC) a bordo della sonda MGS (Mars Global Surveyor) prima che smettesse di funzionare “morendo” il 2 novembre 2006.
Oltre alle fotografie di strutture rassomiglianti a tunnel trasparenti all’interno di canyon, osserviamo la presenza di “cose” che sembrano alberi riuniti in gruppi sparsi o intere foreste.
La possibilità dell’esistenza di vita extraterrestre ha sempre affascinato l’umanità. Per altro, tra gli scienziati si è fatta strada l’idea che se la vita esiste su Marte, questa debba essere allo stadio di batterio.
Nondimeno, ci sono delle immagini riprese dalla MOC che rimangono inesplicabili.
È il caso della foto scattata a latitudine -82.02°, longitudine 284.38° (vicino al polo Sud marziano) che ha mostrato qualcosa di incredibile ma tutt’ora trascurato: una qualche forma di vegetazione su Marte.
(immagine n° M08-04688, link ufficiale: http://ida.wr.usgs.gov/html/m08046/m0804688.html)
Queste formazioni assomigliano decisamente a macchie di vegetazione terrestri, compresi i sistemi di ramificazioni, fotografate dall’alto. Ecco un lembo di suolo marziano ripreso dalla MOC che mostra alberi. La più semplice spiegazione per tali immagini, seguendo il dettame detto del rasoio di Occam, è che si tratti di organismi vegetali di un qualche genere.
Raffrontando la scala questi “organismi” possono essere enormi, alti fino a un chilometro.

Tuttavia, ragioniamo sulle condizioni ecologiche del pianeta rosso. Ora su Marte c’è un clima rigidissimo ma anche in Siberia nella cui taiga esistono numerose specie arboree.
La condizione sine qua non per la crescita delle piante (sulla Terra), specie gimnosperme molto resistenti non sono la tenue pressione atmosferica e la minore gravità che, anzi, unite all’abbondanza di anidride carbonica gassosa, costituiscono un vantaggio per le piante, ma la presenza di acqua liquida nel suolo.
C’è acqua allo stato liquido nel sottosuolo di Marte? Le piante che vivono nel permafrost potrebbero adattarsi a Marte? Buona domanda o no?

Gli organismi vegetali (terrestri) per vivere, crescere e riprodursi hanno fondamentalmente bisogno di tre cose:
  1. Acqua (allo stato liquido)
  2. Luce (inteso anche come un intervallo di temperatura)
  3. Nutrienti minerali e anidride carbonica (da organicare attraverso la fotosintesi clorofilliana)
Ora, su Marte la quantità di luce che arriva al suolo è simile a quella che raggiunge la superficie terrestre (la maggior distanza dal Sole è compensata da un atmosfera più rarefatta). Data l’enorme effetto serra prodotto dalla CO2 in atmosfera anche la temperatura al suolo, specie ai tropici, non deve essere troppo bassa. Inoltre sul pianeta rosso esiste la disgregazione meteorica eolica e termica delle rocce per cui esiste la possibilità della disseminazione tramite il vento (anemocora) e il substrato per l’attività radicale delle piante. LeConifere (pini, abeti, larici, sequoie) sono piante antichissime che una volta dominavano le terre emerse in particolare durante il periodo Carbonifero (350-300 milioni di anni orsono), così chiamato perché i tronchi di questi esseri vegetali con il tempo fossilizzarono diventando l’attuale carbone fossile.
Se ben guardiamo, non ci sono controindicazioni biologiche alla crescita regolare di alcune specie di piante arboree simili alle conifere terrestri su Marte.
  • Atmosfera più rarefatta che sulla Terra quindi maggior necessità di superfici per l’interscambio gassoso compensata dalla maggiore quantità di anidride carbonica
  • Gravità un terzo di quella terrestre che favorisce la crescita geotropica
  • Probabile mancanza di parassiti e infestanti specifici
  • Durata del giorno (ritmo circadiano) simile alla Terra e alternanza delle stagioni sebbene di durata doppia
Sotto tali condizioni l’ipotesi dell’esistenza di esseri vegetali giganteschi diventa più accettabile. Sovente questi “boschetti” si allargano attorno ad apparenti bacini contenenti del liquido, presumibilmente acqua. Del resto perché non ci dovrebbe essere? L’ossigeno è abbondantissimo su Marte sia nelle rocce perlopiù ossidi (composti dell’ossigeno) sia nell’aria ricchissima di anidride carbonica. L’idrogeno che serve per formare l’H2O è l’elemento più comune nell’universo.
La necessità di celare l’esistenza di esseri vegetali viventi su Marte giustifica anche i sospetti che il colore del cielo marziano venga alterato onde celare il colore azzurrognolo causa la presenza di ossigeno di origine biologica.

Nessuno scienziato sta attualmente studiando questa documentazione. Perché? A quale scopo mantenere questo incommensurabile segreto?
La questione è probabilmente di ordine religioso.
Il sistema economico globale si regge grazie ai conflitti di religione. Religione in senso metafisico e metaforico di superiorità di un sistema economico sull’altro, di una razza sull’altra, di un ordine sociale su di un altro, lo scontro di civiltà.
Se si scoprisse che antichissime civilizzazioni hanno costruito immense strutture su Marte, già visibili nel 1800 da Schiaparelli, il nostro mondo eretto su dogmi scolpiti nella sabbia crollerebbe.
Alla Nasa a mezza bocca ammettono di tenere nascosto tutto perché “non sappiamo gestire la verità” (“We can’t handle the truth”). Infatti, riflettete, quale sarebbe la conseguenza filosofica del non conoscere quale Dio ha creato la vita su Marte. Una umanità tremante e sgomenta alzerebbe gli occhi al Cielo domandandosi:
Il mio Dio o il tuo Dio?
Quale Entità più equanime, più salvifica, più misericordiosa ha piantato alberi sul suolo di un altro pianeta?
Di fronte al dilemma angosciante le guerre si fermerebbero, così il commercio di armi, i consumi si arresterebbero, con la produzione industriale che collasserebbe.
Tutti i giorni vengono commessi crimini efferati in nome di un Dio trascendente o soggettivo che è causa di orrore anziché pace.

Ai leader religiosi sfuggirebbe il controllo delle masse alla stregua dei politici. Si ritornerebbe al caos primordiale, ossia prima che la morale delle religioni e l’etica delle istituzioni laiche mettessero ordine tramite i loro dettami.
Per questo, nonostante la NASA abbia fornito immagini eloquentissime, di condotti artificiali, di intere foreste, di costruzioni erette per ingraziare qualche divinità su Marte, non ne sentiamo parlare. Forse.
A confermare la volontà di mantenere lontano dalle “masse” queste argomentazioni subentra oggi anche il totale silenzio della missione “Curiosity” sull’argomento. Come mai ci sono arrivate solo immagini provenienti da altopiani rocciosi e non si è mostrato nulla né parlato, anche come smentita, delle straordinarie foreste di Marte?

martedì 8 ottobre 2013

Il Presidente Napolitano lancia il salvagente a Berlusconi? Amnistia ed Indulto in vista.



Come molti italiani sono rimasto stupito  quando Silvio Berlusconi ha confermato la fiducia al governo Letta, sembrando una vera e propria resa politica. Poi l'altra sera ascoltando il sindaco di Bari Michele Emiliano, a la " Gabbia " di Paragone , che vedeva nel comportamento del leader del Pdl un atteggiamento vendicativo per una mancata promessa, mi si è accesa una lampadina. La conferma di quella promessa potrebbe essere proprio contenuta nel discorso del Capo dello Stato che oggi, in un messaggio rivolto alle camere, chiede in maniera esplicita l'Amnistia o l'Indulto, al fine di porre rimedio ad una situazione di sovraffollamento carcerario ai limiti di un paese civile. Con grande scroscio di applausi da parte dei partiti che formano il governo, il presidente del consiglio ha fatto immediatamente sapere che il governo è pronto per un tale passo.

Amnistia  
È un provvedimento di clemenza con cui lo Stato, in situazioni eccezionali, rinuncia alla punizione di un determinato numero di reati commessi nel periodo precedente alla concessione del beneficio.  
Mentre con l’amnistia lo Stato rinuncia all’applicazione della pena, con l’indulto si limita a condonare, in tutto o in parte, la pena inflitta, senza però cancellare il reato. 

Indulto  
L’indulto consiste in un provvedimento generale che causa l’estinzione della pena, condona in tutto o in parte la sanzione inflitta con la sentenza di condanna, quindi la commuta in pena di specie diversa. A norma dell’art. 174 c.p., l’indulto limita i suoi effetti alla pena principale, non estinguendo le pene accessorie, né gli altri effetti penali della condanna, salvo che il decreto disponga diversamente.  
Viene concesso con legge deliberata a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna Camera, in ogni suo articolo e nella votazione finale, e si riferisce ai reati commessi nel periodo precedente la presentazione del disegno di legge. 

"A voler pensare male qualche volta ci si azzecca" diceva Andreotti. Ecco dunque che pensando male si potrebbe dire che la riconciliazione di Berlusconi al senato al fine di reggere un già precario governo delle larghe intese fosse la contropartita per un eventuale salvacondotto. O viceversa. Ma solamente a voler pensare male.

Ad ogni modo vedremo quanto tempo ci metterà il governo a fare l'Amnistia o l'indulto e chi ne potrà beneficiare. Allora potremo smettere di pensare male e iniziare a pensare realisticamente.


venerdì 4 ottobre 2013

Palestina: esercito Israele 'cancella dalla faccia della terra' un villaggio

Palestina: esercito Israele 'cancella dalla faccia della terra' un villaggio

RAMALLAH (IRIB) – Svegliarsi una mattina e apprendere che il proprio paesino o villaggio verrà cancellato dalla faccia della terra.
Certo non accade in Umbria ma può accadere in Palestina dove giovedì l'esercito israeliano ha completamente raso al suolo le case del villaggio di Makhool, nel nord della Valle del Giordano, lasciando 100 persone senza un posto dove andare. I militari israeliani hanno anche avuto la premura di confiscare alla gente pure le tende che erano state lasciate loro dalle agenzie umanitarie europee e lo stesso vale anche per gli aiuti alimentari.

Tragedia Lampedusa: Nazioni Unite, "e' tutta colpa dell'Italia"

Tragedia Lampedusa: Nazioni Unite, "e' tutta colpa dell'Italia"

NEW YORK (IRIB) – Le rigide politiche dell'Italia nei confronti dell'immigrazione clandestina hanno causato la tragedia di giovedì al largo delle coste della Sicilia.
Queste le affermazioni di Francois Crepeau, relatore speciale delle Nazioni Uniti per i diritti umani dei migranti che giovedì ha ricordato: "Trattare i migranti solo con misure repressive non può che portare a tragedie come queste". Il relatore Onu ha proseguito: "L'immigrazione irregolare non e' un crimine contro la persona o la proprietà...il 99.99% degli immigrati irregolari non costituiscono alcun pericolo per la sicurezza". Secondo Crepeau, il maggior ruolo in questa tragedia lo ha svolto "la criminalizzazione dell'immigrazione irregolare".

Usa Shutdown? 36 punti che dimostrano che quasi tutto è ancora in esecuzione.

L'Occidente di fronte al Campidoglio degli Stati Uniti

Tutto questo lamentarsi e piangere di un "arresto del governo" è una farsa totale. Vedete, non c'è davvero motivo per cui questo "arresto del governo" non possa continuare all'infinito, perché quasi tutto è ancora in esecuzione. 
Il 63 per cento di tutti i lavoratori federali stanno ancora lavorando, e 85 per cento di tutte le attività di governo sono ancora finanziati nel corso di questo "shutdown". L'amministrazione Obama ha creato un grande spettacolo bloccando il Memoriale della Seconda Guerra Mondiale, ma gli affari complessivi a Washington DC sono in corso più o meno come al solito. Si scopre che la definizione di "personale essenziale" è stata ampliata così tanto nel corso degli anni che quasi tutti sono considerato "essenziale".
 I seguenti sono 36 fatti che provano che quasi tutto è ancora in esecuzione durante questo arresto di governo ..
# 1 Secondo il senatore Rand Paul, 85 per cento di tutte le attività di governo sono effettivamente finanziate nel corso di questo "arresto di governo".
# 2 Circa 1.350.000 dipendenti federali "essenziali" continueranno a lavorare durante questo "arresto di governo".
# 3 Nel complesso, il 63 per cento della forza lavoro federale continuerà a lavorare durante questo "arresto di governo".
# 4 Il servizio postale degli Stati Uniti continueranno a consegnare la posta .
# 5 I militari statunitensi rimarranno in servizio e continueranno ad essere pagati.
# 6 I beneficiari delle prestazioni sociali continueranno per ottenere i loro benefici .
# 7  I destinatari delle cure mendiche continueranno ad avere i loro benefici .
# 8  I destinatari di Medicaid continueranno ad avere i loro benefici .
# 9 Alimentari destinatari  continueranno ad avere i loro benefici .
# 10 Quelli sulla disoccupazione continueranno ad ottenere i loro benefici.
# 11 I pensionati federali continueranno ad ottenere le loro pensioni .
# 12 Il programma della refezione federale ha abbastanza soldi per passare attraverso almeno la fine di questo mese.
# 13 Le scuole pubbliche in tutto il paese continueranno a rimanere aperte .
# 14 Quasi tutti gli agenti delle forze dell'ordine federali continueranno a lavorare .
# 15 La Federal Reserve rimarrà " completamente funzionale ".
# 16 La Corte Suprema continuerà a funzionare normalmente e le corti federali hanno abbastanza soldi per andare avanti per almeno due settimane .
# 17 dipendenti TSA continueranno a lavorare negli aeroporti.
# 18 controllori del traffico aereo continuerà a monitorare il traffico negli aeroporti.
# 19 Gli agenti di pattugliamento delle frontiere continueranno a cercare di arginare l'ondata di immigrazione clandestina.
# 20 Visti e passaporti continueranno ad essere rilasciati dal Dipartimento di Stato.
# 21 Il Veterans Administration continuerà ad offrire servizi sanitari, e sarà in grado di continuare i pagamenti delle prestazioni di elaborazione , almeno per ora .
# 22 L'amministrazione Obama ha apparentemente un sacco di soldi da spendere in chiusura monumenti a cielo aperto che di solito sono aperti al pubblico 24 ore al giorno.
# 23 Il Dipartimento della Difesa ha annunciato l'assegnazione di 94 nuovi contratti per un valore totale complessivo di oltre 5 miliardi di dollari il 30 settembre - il giorno giusto prima della "chiusura del governo".
# 24 Il "arresto del governo" non ha impedito all' NSA centro spia l'apertura.
# 25 Le prigioni federali continueranno a funzionare normalmente .
# 26 I treni continueranno a funzionare .
# 27 L'Ufficio Brevetti e Marchi sarà aperto .
# 28 La Consumer Product Safety Commission continuerà a rilasciare attestati sui prodotti che" creano una minaccia immediata per la sicurezza della vita umana ".
# 29 Il National Weather Service e il National Hurricane Centercontinuerà a monitorare le condizioni meteorologiche .
# 30 Se il governo federale ha bisogno di rispondere a un disastro naturale, questo "shutdown" non lo influenzerà .
# 31 la NASA continuerà a sostenere il Mars Rover e le due astronauti americani sulla Stazione Spaziale Internazionale.
# 32 Tutti i dipendenti comunali di governo DC sono stati ritenuti "essenziali" e continueranno ad andare a lavorare.
# 33 Anche se gli scambi Obamacare non funzionano correttamente , la gente sarà ancora in grado di accedervi.
# 34 L'IRS continuerà a raccogliere le tasse.
# 35 Barack Obama continuerà ad essere pagato per tutta la durata di questo "shutdown".
# 36 Il Congresso americano continuerà a essere pagato per tutta la durata di questo "shutdown".
Naturalmente non tutto funziona regolarmente durante questo arresto di governo. I Parchi pubblici sono chiusi. L'EPA e il Dipartimento dell'Energia hanno quasi totalmente chiuso bottega. Ma in generale, la maggior parte degli americani non notano molta differenza.
Forse è un buon momento per il popolo americano per valutare se hanno o meno bisogno di un governo federale gigantesco che spreca enormi montagne di nostri soldi.
Ad esempio, il governo federale ha recentemente speso $ 98.670 per la costruzione di un unico gabinetto in Alaska per quanto sia più di quanto molti americani abbiano pagare per le loro abitazioni.
Lo shutdown del governo ha costretto Obama ad avvalersi solo del 25% del proprio staff composto da 1.701 persone. Questo lascerebbe 436 dipendenti "vitali". Le 90 persone che si occupano sua abitazione sarebbero state ridotte a 15 al fine di "fornire una manutenzione minima e di sostegno".
Buckingham Palace, che è dodici volte più grande della Casa Bianca, ha solo uno staff 800 persone. Re Harald V di Norvegia ha a che fare con 152 membri dello staff. Re Carlo XVI Gustavo di Svezia si arrangia con 203.
E poi si parla sempre dell'italia.

martedì 1 ottobre 2013

USA: si teme lo stato d’emergenza nazionale e legge marziale!

Su molti siti statunitensi si susseguono i timori per una possibile instaurazione dello stato d’emergenza nazionale con conseguente ratifica della legge marziale per tutti i cittadini. La causa scatenante tale emergenza potrebbe essere il fallimento finanziario tecnico degli stati. Già Barack Obama (alias Barry Soetoro) ha dato potere di dichiarare la legge marziale anche per motivazioni interne quali sommovimenti civili, anche a seguito di un default monetario.

La satanica Fema ha predisposto numerosi centri di detenzione di massa, spacciati per centri di accoglienza (vi suona familiare?) per i civili che non siano in grado di autosostenersi. Ha inoltre acquistato ingentissime scorte di acqua potabile, antibiotici, armi e mezzi blindati antisommossa e predisposto enormi cimiteri di massa (al momento vuoti) in tutti gli stati dell’unione. Le polizie locali sono state allertate in congiuntura con le forze militari e paramilitari. Insomma la situazione sembra volgere al peggio ed all’orizzonte non vi è nulla che possa far pensare altrimenti. Per il giorno 17 Ottobre è prevista una esercitazione di massa in vista di un ipotetico terremoto devastante. Sappiamo bene come la presenza di esercitazioni serva a coprire un evento false-flag impedendo a chiunque di poter comprendere bene cosa sia finzione e cosa non lo sia.

Di previsioni apocalittiche se ne sono susseguite decine in questi ultimi tempi, le ultime delle quali legate al transito della misteriosa cometa ISON (Sion, Si-No, E’ in funzione) che sembra irregolare e vicino al nostro pianeta. L'anomala cometasarà visibile in molte parti del globo preannunciando chissà quale sintetico avvento. Il collasso finanziario però sembra l’opzione più facilmente spendibile in mano a chi desideri distruggere un paese relegandone i cittadini in uno stato di polizia. Staremo a vedere. Anche in Italia le notizie non fanno che peggiorare la percezione del futuro prossimo, in un crescendo di ansie e preoccupazioni ben fondate. Le crisi politiche posticce equivalgono ad un valido apporto in tal senso.

666, Il potere immortale del Signore degli Anelli


Horus contro Seth, l'eterna lotta tra bene e male, risolta in unico simbolo: l'esagramma 


“Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia. Essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei” (Apocalisse, 13, 18).

Il numero 666 è da sempre stato associato alla bestia, a qualcosa di diabolico, di negativo. Tant’è vero che tutti i culti satanici sembrano riferirsi a questo ermetico numero.
Ma cosa potrebbe mai avere di tanto negativo un semplice numero?
Per capirlo dobbiamo viaggiare a ritroso nel tempo, addentrandoci negli antichissimi culti babilonesi ed egiziani.
Il più conosciuto è forse quello di Horus e Seth. Essi rappresentano a livello materiale due “divinità” cosmiche, ovvero due corpi celesti importantissimi. Horus, il Sole, sempre in lotta con Seth, Saturno. Horus è colui che dà la vita e la luce, mentre Seth, il più lontano di tutti, è il padrone delle tenebre. Non a caso Satana, derivato del termine Saturno, è vestito di nero.
Così, come il Sole è simbolicamente sempre in lotta con le tenebre, si racconta che Gesù sia sempre in lotta contro Satana.
Probabilmente a questo punto vi starete chiedendo da dove viene questo fantomatico numero.
Negli anni ’80 due sonde del Programma Voyager riuscirono a fotografare, nel Polo Nord di Saturno, una struttura esagonale 
Saturno è, guarda caso, il sesto pianeta del nostro sistema solare, anche associato alsesto giorno della settimana, ma non finisce qui. Anticamente veniva sempre raffigurato con un esagono – di nuovo il numero sei. Il motivo? Noi lo abbiamo scoperto soltanto intorno agli anni ’80 quando due sonde del Programma Voyager riuscirono a fotografare, nel Polo Nord di Saturno, una struttura esagonale. Il tutto fu confermato successivamente dalla sonda Cassini nel 2006. Nel Polo Sud, invece, si nota una sorta di vortice che forma un vero e proprio “occhio”. Forse anche questo associato agli antichi miti dell’ “occhio che tutto vede”?
Ma torniamo ai nostri numeri. Un tempo, per propiziare un pianeta, venivano utilizzati, oltre che dei simboli, anche dei cosiddetti quadrati magici.
Ovviamente anche Saturno aveva il suo, e ad esso era associato un simbolo inequivocabile. Dal quadrato di Saturno, possiamo ottenere il numero 666 – e il relativo simbolo – sommando, nella prima diagonale 9+4+46 che dà come risultato 15.
1+5 = 6. La “V” diretta verso l’alto la otteniamo sommando 2+3+1. Mentre la seconda “V”, diretta verso il basso ci fornisce i numeri 9,7,8 che, una volta sommati, danno il numero 24, ossia di nuovo 6.
Questo “giochetto” delle somme lo troviamo un po’ dappertutto. Avete mai provato a fare la stessa cosa con le tastiere dei vostri cellulari? O delle calcolatrici?
Proviamo insieme, prima fila: 1+2+3 = 6;
seconda: 4+5+6 = 15. 1+5 = 6;
terza: 7+8+9 = 24. 2+4 = 6.
Ora passiamo ai numeri romani, vediamo la sequenza di quelli più utilizzati e sommiamoli (da 1 a 500):
I = 1
V = 5
Il quadrato, formato da sei righe e sei colonne riporta dei numeri che se sommati orizzontalmente, verticalmente o diagonalmente, danno come risultato 111 x sei righe: 666
X = 10
L = 50
C = 100
D = 500
Totale: 666
Ed ecco che la maggior parte delle cose che ci circondano formano il numero 666. Perché mai? Chi potrebbe volere una cosa simile? Forse prima dovremmo chiederci chi “comanda” l’intero nostro pianeta (o, se preferite, chi “fa girare il mondo”).
Ripartiamo dall’Antico Egitto, e andiamo ai tempi di Mosè. Si vestivano con tuniche nere (come lo stesso Mosè) quelli che seguivano il culto di Saturno; con quelle bianche coloro che seguivano il culto del Sole. Qual è la prima immagine che vi viene in mente se pensiamo alle tuniche nere? I preti? Esatto, proprio la Chiesa.
Ma questo non è l’unico motivo per cui bisogna associare la Chiesa al culto di Saturno. I motivi sono molti di più. Cosa contraddistingue Saturno rispetto agli altri pianeti? L’anello. Ovvero il simbolo di fedeltà che ci viene chiesto di indossare quando ci sposiamo con qualcuno. La Chiesa ha sede a Roma (nello Stato del Vaticano), città che, come tutti ben sappiamo, un tempo era chiamata “Saturnia”. È curioso a questo proposito come il copricapo del Papa ricordi Saturno.
Sono in molti a conoscere l’associazione tra anello e culto di Saturno, tant’è vero che alcuni hanno persino scritto dei libri che sono diventati famosi, come il Signore degli Anelli.
Il Kaaba
C’è un motivo se il marchio della bestia è associato all’idolatria e a eventi negativi. Fin dai tempi antichi, questi quadrati magici – oggi utilizzati ancora in India come “Yantra” – venivano adoperati per propiziare energie di un certo livello da alcuni pianeti. Tali quadrati erano dei veri e propri “sigilli” portafortuna. Come si legge anche nella Bibbia, molti arrivano ad adorarli, cioè a richiedere a questi talismani tutto il potere possibile. Un tempo, in Medio Oriente, queste energie venivano chiamate Jinn. Termine dal quale deriva la parola “Genio”. Ricordate la lampada di Aladino e il Genio a cui poter chiedere di esaudire i desideri? I Jinn erano una sorta di entità che potevano essere sia negative che positive a cui poter esprimere determinatidesideri. Non è un caso se tutti gli uomini potenti della storia portavano con sé questo sigillo.
A forza di farlo, però, c’è il rischio di rimanere intrappolati dalla rete del “potere” e di non riuscire più a uscirne. A raccontarlo in senso metaforico è J.R.R. Tolkien ne “Il signore degli Anelli” che riporta come chiunque portasse al dito l’Anello non riuscisse più a disfarsene a causa dell’attaccamento al potere che l’anello offriva alla persona. C’era solo un modo per distruggere il potere legato agli anelli, eliminare l’Anello e, di conseguenza, l’occhio di Sauron – forse un’associazione al famoso occhio del pianeta Saturno. Ma non solo, l’autore riprende anche l’antico culto – bene e male, luce e oscurità, Sole e Saturno – quando Gandalf il grigio muore e rinasce come Gandalf il bianco. Come in tutte le storielle antiche, infatti, prima o poi la luce (Il Sole) vince sulle tenebre.
Vi è un altro quadrato magico che richiama il numero 666 e si tratta nientemeno che… dell’antagonista di Saturno, il “dio” Sole. Il quadrato, formato da sei righe e sei colonne riporta dei numeri. Tutti questi numeri se sommati orizzontalmente, verticalmente o diagonalmente danno come risultato 111 x sei righe: 666… ed eccoci catapultati dall’altro lato della medaglia dell’oscurità.

Il SAT-iro Pan dell’ellenismo
“La quantità d’oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti” ( I Re, 10,14. Confronta: II Cronache, 9, 13).

Se leggiamo con attenzione notiamo che oltre al numero 666 il testo ci indica un tempo: un anno. La Bibbia, qui, si sta riferendo a un ciclo che forse non tutti conoscono: quello dei 36 decani. Per comprendere l’importanza del numero 36 dobbiamo nuovamente andare indietro nel tempo e trovare un personaggio sicuramente a voi familiare: Osiride.
Plutarco, nel suo testo Iside e Osiride cita la cosiddetta Tetraktis. La somma di tutti i numeri pari fino a 8, più tutti i numeri dispari fino a sette, dà vita a un numero magico: il 36.
1 + 3 + 5 + 7 = 16
2 + 4 + 6 + 8 = 20
20+16 = 36
Cosa accade, ora, se sommiamo tutti i numeri prima di arrivare al famoso 36? Otteniamo il numero della bestia.
1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 + 7 + 8 + 9 + 10 + 11 + 12 + 13 + 14 + 15 + 16 + 17 + 18 + 19 + 20 + 21+ 22 + 23 + 24 + 25 + 26 + 27 + 28 + 29 + 30 + 31 + 32 + 33 + 34 + 35 + 36 = 666.

Nell’antico papiro di Bulak, leggiamo «Si portano qui le figure degli dèi del Sud e del Nord per te, con 36 nomi, tu vai come se essi fossero un’unica anima completa, li devi adorare in cielo, tu sei sotto le stelle dei 36 decani».
Il testo si riferisce quindi a un’ora simbolica che avviene nell’eclittica in cui 36 re/decani (come descritto anche nell’apocalisse di Giovanni), di cui il primo è Sirio/Iside, la attraversano ogni dieci giorni formando un intero anno solare. Anche Sirio fu presa in gran considerazione, tant’è vero che era considerata la stella dell’Est (la stella polare nel Nuovo Testamento), il Sole dietro al Sole, che simbolicamente manteneva vivo il mondo Spirituale.
Lo sapevate che?
Sapevate che nella religione semitica Saturno/Satana veniva identificato con il nome di EL? In Inglese la parola inferno si traduce con Hell, ma quando viene pronunciato si odono solo due sillabe: EL.
Ma torniamo al culto di Saturno. C’è un stretta relazione tra il famoso caproneSatanico e il numero 666. Il pianeta è da sempre stato considerato come il governatore del segno zodiacale del Capricorno. Segno che, come ben sappiamo, usa come simbolo proprio il capro. Gli elleni ci hanno tramandato il ricordo di una creatura metà capra e metà umana: il SAT-iro Pan.
Non è un caso se il satiro Pan sembra sia stato abilmente modificato in Babbo Natale proprio dopo l’abolizione di questi riti considerati pagani, insieme alla festa di Saturnalia tradizionalmente celebrata il giorno della rinascita del Sole (il 25 dicembre). Come potete vedere, la Chiesa conserva tutti i riti antichi riferiti al Cosmo. Insegnamenti che un tempo – ma forse anche oggi – erano riservati solo a un ristretto gruppo di persone.
Il simbolo di Costantino
La nostra religione comunque non è l’unica. A Saturno, infatti, era anche associato uno strano oggetto: un cubo. Forse a molti di voi è subito venuto in mente il Kaaba che letteralmente significa proprio il cubo, anche se sono in tanti a considerarla più una casa sacra. Il cubo, ovviamente di colore nero per richiamare il colore di Saturno, si può trovare in moltissimi altri Paesi. Perché un cubo? Perché oggi sappiamo che se un cubo viene sezionato, partendo da un vertice, con un piano perpendicolare a una diagonale maggiore, otteniamo un esagono.

Il 666 riferito a Saturno, come abbiamo visto, ha un collegamento con il culto solare. Il motivo è semplice: se guardiamo con attenzione il sigilla solis notiamo che il 666 appartiene forse più al Sole che non al suo antagonista Saturno. Quest’ultimo, tuttavia, porta simbolicamente la luce dentro sé. Nonostante si trovi al buio ha quindi la potenzialità di portare la luce. Non a caso, Lucifero, altro nome di Satana, significa proprioil portatore di luce.
Potremmo forse sapere cos’è la luce se prima non avessimo scorto le tenebre?
È lo Yin e Yang che domina ogni forma di vita; è la complementarietà che permea tutto il Creato. Siamo solo noi esseri umani che giudichiamo ciò che bene e ciò che è male, la verità è che niente può esistere senza il suo opposto. E così, Saturno, non è l’emblema del bene o del male ma il primo grado per raggiungere l’illuminazione. Come ci si può evolvere se non si conosce ogni cosa di se stessi, compreso il proprio lato oscuro?
Pan/Saturno rappresentava l’istinto primordiale di ogni uomo, colui che controlla i mondi inferiori, ovvero la parte più celata di noi stessi. Aveva l’abitudine di vagare per le foreste con il pene eretto amoreggiando con le ninfe. Rappresenta l’istinto, la sessualità, ma anche il potere creativo e generativo. Ecco perché non possiamo relegare il culto di Saturno/Satana al male, bensì alla prima fase per ottenere l’illuminazione. La conoscenza della parte più oscura che vive dentro noi è il primo stadio che dobbiamo percorrere per crescere spiritualmente. Solo in quel momento abbiamo la possibilità di tenere sotto controllo il nostro istinto – senza reprimerlo – conoscendo l’altra frammento di noi stessi. È il Saturno che lascia lo spazio al sorgere del Sole. Gesù Cristo che vince labattaglia contro Satana.
Il sigillo solis
Non è un caso se i preti, ancora all’inizio della loro evoluzione spirituale, indossano l’abito Saturniano: quello nero. Mentre il papa, vertice della gerarchia ma anche meta spirituale, indossa l’abito bianco, solare. Le divise indossate dagli uomini di Chiesa richiamano, allo stesso modo, le tre fasi alchemiche: nera, bianca e rossa.
Dall’esagono, molti collegano l’esagramma. Un simbolo utilizzato dalla Chiesa, dai Massoni e da tantissime aziende. L’esagramma in realtà non parla soltanto del numero 6 ma dell’unione della materia con lo spirito, luce con tenebre.
In un mondo duale dove materia e spirito si alternano continuamente in una danza senza fine, gli antichi insegnanti (che era evidente fossero dotati di tecnologie avanzatissime visto che conoscevano dettagli che noi abbiamo potuto rilevare solo pochi anni fa con la sonda Cassini) hanno voluto tramandarci la conoscenza che governa l’intero Creato.
“As above, so below” – come in altro, così in basso – è la sapienza che sta dietro la nostra intera esistenza. Una sapienza, per ora, destinata solo un ristretto gruppo di persone, ma che con il tempo coinvolgerà gli individui ancora avvolti nel sonno dell’inconsapevolezza.
Possiamo dunque associare il nostro esagramma all’unione di due pianeti/culti importantissimi che si propongono come fine la ricerca dell’equilibrio che risiede dietro questo fantastico Universo il cui unico vero Dio è semplicemente un genio della matematica.

Horus is risen - Horus è sorto!
Quella che stiamo per raccontarvi è una storia nata migliaia di anni prima di Cristo. Si tratta di un racconto che possiede una valenza esclusivamente astronomica, nonostante parli di un uomo nato da una vergine il 25 dicembre e di tre re magi. Tutto è nato dal fatto che il 24 dicembre, Sirio, la stella più luminosa del cielo, si allinea in maniera perfetta con le tre stelle della cintura di Orione. Stelle che, ancora oggi, vengono chiamate i “tre re”. Se il 24 dicembre viene tracciata una linea immaginaria tra Sirio e le tre stelle (i tre re), sapete cosa accade? Che il 25 dicembre la linea toccherà esattamente il punto dove nasce il Sole (Cristo). Il Sole (Horus), infatti, fin dall’antico Egitto è considerato l’unico vero Dio che crea ogni cosa, che dà la vita sulla Terra. I tre re – le tre stelle –seguono quindi la stella dell’est per essere portati fino al luogo dove il 25 dicembre nascerà Cristo - il Sole. Ma non è finita qui. Il giorno del solstizio d’inverno, il 22 dicembre, nell’emisfero Nord il Sole raggiunge in assoluto il punto più basso dell’orizzonte. Qui resterà “fermo” per ben tre giorni davanti a una costellazione chiamata la Croce del Sud. Dopo essere quindi stato crocifisso per tre giorni, finalmente “rinasce”. Per il resto dell’anno il nostro dio/sole viaggia insieme alle 12 costellazioni o i 12 discepoli, se volete. Non è un caso se in tutte le rappresentazioni antiche Gesù viene rappresentato sempre con un in testa un cerchio e una croce, la croce dello zodiaco per l’esattezza.

fonte
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